Come destinazione gastronomica, Tokyo è una delle città più straordinarie al mondo. I turisti affollano questa metropoli tentacolare per provare il sushi più raro, il ramen bollente, la tempura croccante e gli spiedini succulenti di yakitori sfrigolante.
Ma quel che distingue il Giappone da altri luoghi paradisiaci dal punto di vista culinario è la dedizione di questo popolo all’arte. In quasi tutti gli ambiti artistici, di cui uno dei più importanti è la cucina, ci sono maestri che hanno affinato le loro abilità per anni. Tali maestri, detti shokunin, dedicano ore al loro mestiere con lo scopo di perfezionarlo, seguendo la filosofia dell’ikigai, che significa grosso modo “ragion d’essere o di fare”.
Quando si pensa alla cucina giapponese, alle persone vengono subito in mente gli shokunin del mondo del sushi, professionisti noti per la loro attenzione meticolosa per i dettagli e le abilità. Tra i migliori chef del paese, però, ci sono shokunin che si cimentano nella preparazione della pizza.
Per decenni, gli chef giapponesi si sono diretti numerosi in Italia per apprendere i segreti della preparazione della pizza con maestria, seguendo la guida di pizzaioli italiani così da imparare a coltivare e reperire gli ingredienti più freschi e affinare il palato.
Tokyo, in particolare, vanta una cultura della pizza napoletana incredibile da provare in prima persona, dove i shokunin della pizza perfezionano le loro creazioni con impasti estremamente delicati. La loro ragion d’essere non è solamente imitare la pizza migliore di Napoli, ma piuttosto prendere gli elementi fondamentali di questo piatto e impiegarli per ottenere un risultato ancora migliore in maniera più o meno sottile.
Ecco alcune delle migliori pizze napoletane a Tokyo.
Quartiere: Nakameguro
Seirinkan
Lo chef Susumu Kakinuma, da molti considerato come il fautore della passione per la pizza napoletana in Giappone, ha aperto uno dei primi locali in stile napoletano in città e ha istruito anche molti dei pizzaioli locali migliori. Negli anni ’90, Kakinuma si recò a Napoli per cercare lavoro in una pizzeria, ma poiché nessuno lo assunse, decise di studiare la pizza lontano dal suo paese, per poi sperimentare una volta rientrato a casa. Il suo primo ristorante è stato il Savoy, che figura in questa lista. Nel 2007 ha aperto Seirinkan nel quartiere alla moda e di tendenza di Nakameguro.
L’atmosfera all’interno ricorda un dipinto di MC Escher in una cattedrale gotica con la musica dei Beatles. Una scala a chiocciola in ferro battuto conduce a un forno a legna che in circa 90 secondi sforna pizze marinara e margherita, le uniche due del menù. I puristi napoletani noteranno indubbiamente una crosta più salata e un impasto meno soffice, ma il gusto è inimitabile.
Per avere un tavolo, prenota in anticipo, poiché è possibile accomodarsi senza prenotazione solo a pranzo. Altrimenti, visita il locale alle 17:30, prima dell’apertura del ristorante per cena, oppure alle 13:30, prima della chiusura del pranzo. Se ti trovi qui in primavera, fai una passeggiata lungo il fiume Meguro, dove potrai ammirare alcuni dei più incredibili alberi di ciliegio in fiore che fiancheggiano i viali.
Pizzeria e Trattoria da ISA
A pochi minuti a piedi a nord-ovest di Seirinkan, si trova la Pizzeria e Trattoria da ISA, che vanta la certificazione AVPN (Associazione Vera Pizza Napoletana), un riconoscimento di un’associazione di Napoli che stabilisce se una pizza può essere definita tecnicamente “napoletana”. Per di più, lo chef Hisanori Yamamoto ha partecipato al Campionato mondiale della pizza a Napoli, aggiudicandosi il primo posto per tre anni consecutivi, dal 2007 al 2009. Inizialmente, Yamamoto ha appreso il mestiere presso Il Pizzaiolo del Presidente a Napoli e nel 2010 ha aperto il proprio locale a Nakameguro.
Oggi, la Pizzeria e Trattoria da ISA di poche pretese sforna ben 600-800 pizze al giorno e vanta 30 pizze diverse nel proprio menù. Ordina la pizza fritta, l’impasto napoletano fritto ripieno di condimenti, simile a un calzone ma più sfizioso. La fila di solito circonda l’isolato, per cui è d’obbligo prenotare. Altrimenti, visita il locale di settimana prima dell’apertura del ristorante per pranzo.
Quartiere: Higashiazabu
PST – Pizza Studio Tamaki
Lo chef Tsubasa Tamaki è un seguace di Susumu Kakinuma e ha dedicato anni allo studio dell’arte della pizza presso Seirinkan e Savoy. Tamaki ha aperto Pizza Strada nel 2011, altro locale presente nell’elenco, poi si è dissociato dal gruppo di investitori e si è ampliato in proprio aprendo PST, che nel 2017 ha ricevuto un riconoscimento Bib Gourmand Michelin. Le pizze di Tamaki sono simili a quelle di Seirinkan, anch’esse ricche di sale sulla crosta, ma offrono una maggiore varietà. Tamaki, ad esempio, da cui deriva il nome del locale, unisce mozzarella affumicata, pecorino romano e pomodorini.
Anche le specialità del mese presentano condimenti sorprendenti, come ricciola e radice di loto a fette oppure ostriche di Hiroshima e ravanello bianco giapponese con yuzu. Il coperto ha un costo di 300 ¥ a persona, che include un piccolo bicchiere di zuppa. Il locale ha due sedi, una a Roppongi e quella originale a Higashiazabu, situata vicino alla Torre di Tokyo, che offre una pizza eccezionale condita con una vista mozzafiato.
Pizzeria da Peppe NAPOLI STA’CA
Il napoletano Giuseppe detto “Peppe” Errichiello ha aperto la sua prima pizzeria a Tokyo nel 2011, ora tappezzata di accessori della S.S.C. Napoli, e il concept si è rivelato un tale successo che nel 2015 è stato aperto il secondo locale. Le pizze qui non sono solo buone, ma hanno ricevuto un riconoscimento a livello internazionale: il Gambero Rosso, che si può definire la versione italiana della Guida Michelin, ha premiato il ristorante con i Tre spicchi, il riconoscimento maggiore per le pizzerie, e nel 2021 ha conferito al locale il premio per la migliore pizzeria all’estero.
Una delle offerte migliori in città è l’offerta speciale per il pranzo, che prevede la scelta tra una pizza o un piatto di pasta, insalata e tè o caffè al prezzo di 1.200 ¥. Se invece cerchi il piatto migliore che Peppe ha da offrire, degno di Instagram più di ogni altro, ordina la pizza Don Salvo, un impasto a forma di stella a otto punte ripiena di ricotta e salame piccante che racchiude una tradizionale margherita.
Quartiere: Azabu-Jūban
Pizza Strada
Originariamente aperto dallo chef Tsubasa Tamaki di PST, Pizza Strada porta avanti la tradizione delle pizze napoletane. Qui gli chef impiegano un tempo di lievitazione di 30 ore per l’impasto e infornano le pizze in un forno centenario che supera i 900 gradi e dà vita a croste maculate straordinarie. Il sale proviene da Okinawa, i pomodori vengono importati freschi dalla Campania e la mozzarella è quella di Caserta, considerata ufficiosamente la capitale mondiale della mozzarella.
Se vuoi provare qualcosa di unico dal menù composto da 15 pizze, scegli una delle due opzioni a base di manzo wagyu. Prenota per evitare le file e ricorda che il ristorante è aperto solo a pranzo nei fine settimana e nei giorni festivi.
Savoy
In un quartiere noto per le pizzerie italiane e i ristoranti italiani, Savoy si distingue per la sua semplicità e dedizione nel fare molto poco, ma in maniera eccellente. Originariamente aperto da Susumu Kakinuma di Seirinkan, da allora il Savoy ha mantenuto vive le tradizioni dello chef esperto servendo solo pizze margherita e marinara, anche se il menù è arricchito da una serie di antipasti, tra cui polpette al sugo e prosciutto e mozzarella.
Questo locale intimo presenta un bancone in legno che regala ai clienti un posto in prima fila per ammirare la magia della preparazione della pizza. Dagli altoparlanti risuona la musica jazz e il nome Savoy rende omaggio al famoso Savoy Ballroom, il jazz club di Harlem, ormai chiuso, che ospitò leggende come Ella Fitzgerald e Count Basie. Sono presenti varie sedi del Savoy a Tokyo, tra cui il locale originale ad Azabu-Jūban, e tutte vantano un’ottima offerta speciale per il pranzo, che prevede pizza e insalata al prezzo di 1.000 ¥.
Quartiere: Ebisu
L’Antica Pizzeria da Michele Ebisu
Ebisu è un quartiere che si divide tra l’esclusivo Ebisu Garden Place ed Ebisu Yokocho, un vicolo famoso per il cibo di strada che trabocca di locali di ramen e bar pieni di vita aperti fino a tarda notte. Proprio in mezzo si trova L’Antica Pizzeria da Michele, una delle pizzerie più famose al mondo per essere comparsa nel film Mangia, prega, ama: proprio qui la pizza napoletana ha fatto venire l’acquolina in bocca a Julia Roberts.
La famosa pizzeria ha aperto i battenti nel 1870 e lentamente ha iniziato a offrire le sue pizze napoletane autentiche in tutto il mondo. La location di Ebisu è una versione molto raffinata dell’originale, con tavoli in marmo e pareti bianche piastrellate in stile metropolitana. La pizza, però, vanta gli stessi ingredienti, tutti cotti a una temperatura ben precisa e che sfrigolano all’uscita dal forno. Per via della fama hollywoodiana, l’attesa al ristorante è davvero notevole, per cui è indispensabile prenotare. Se ti ritrovi in fila, prendi da bere e qualche snack da Ebisu Yokocho.